L’inglese si diffonde nella nostra lingua con ampiezza di vocaboli che dovrebbe far riflettere. Si prenda ad esempio la diffusione sui media della parola endorsement, quale sinonimo di "sostegno politico", sembra una moda di questi tempi, così felici di balbettare l’eloquio dell’algida Albione.
La ragione? L’endorser è il professionista che dichiara pubblicamente di usare i prodotti di una certa impresa (endorsee) e autorizza l’azienda a impiegare la sua immagine quale testimonial. Dal marketing alla politica, il passo è breve. L’endorsement è l’appoggio della personalità pubblica allo schieramento politico o al singolo candidato. Come? Attraverso interviste ai media, dichiarazioni pubbliche.
Viene da chiedersi se di endorsement, fuori di metafora, ci fosse davvero bisogno in un dizionario come il nostro, così ricco di alternative per il concetto espresso dall'inglese endorsement: sostegno, appoggio, supporto, aiuto, contributo, apporto, e tantissime altre parole. E allora endorsement? Compare nei dizionari di questi anni, visto il largo uso che viene fatto nei media. Ai posteri la prova della sua sopravvivenza (e della sua necessità, dunque). A noi, invece, la doverosa riflessione sulle parole che usiamo.