Infodemia
è la parola del nuovo millennio, coniata dal giornalista David J. Rothkopf, nel suo editoriale del 2003 dedicato alle due epidemie, quella della Sars e quella di informazioni, per molti aspetti più virulenta della prima. La parola coniata da Rothkopf fu infodemic, riferendosi “ai fatti mescolati alla paura, alla speculazione e alle voci, poi amplificati e trasmessi in tutto il mondo dalle moderne tecnologie d’informazione e capaci di influenzare le economie nazionali e internazionali, la politica e persino la sicurezza con misure sproporzionate rispetto alla effettiva realtà” (cfr When the buzz bite bags, Washington post, 11 maggio 2003, traduzione nostra).
Il neologismo è stato ripreso dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), indicando le sproporzionate reazioni mass-mediatiche al Coronavirus.
Infodemia, per i linguisti, è una parola “macedonia”, costituita cioè dalla fusione di due termini: information (=informazione) ed epidemic (=epidemia), e dà origine a un sostantivo femminile, che si riferisce a una eccessiva circolazione di informazioni, spesso non ponderate con attenzione, a tal punto da rendere difficile la comprensione del fenomeno e aumentare la confusione per la difficoltà di individuare fonti attendibili.